Vale: stai bene!
In latino era l’indicazione di buon augurio più comunemente usata.
Etimologicamente in tutte le lingue neolatine essa è un’esortazione e un augurio di buona salute.
Vales: dove S sta per Scherma.
Quindi : Star bene con la scherma!
Da parecchi anni in ambito scientifico si è accertato, senza ombra di dubbio, che con un’attività fisica adeguata si ottengono importanti benefici in molte patologie.
Non soltanto si parla di attività fisica per problematiche ortopediche, cardiache, respiratorie, traumatologiche, ma anche ormai per tutte le complicanze legate ai trattamenti delle malattie oncologiche. Pertanto in molti paesi vi è una vasta offerta di attività fisiche proposte ai pazienti oncologici.
In Francia l’ISERM da alcuni anni aveva stabilito, che i benefici dell’attività fisica ben adattata, in pazienti post operazione chirurgica o radioterapia per un tumore al seno, erano innegabili. Le recidive erano meno numerose, la qualità della vita migliorava e si riduceva il senso di “fatigue”, indipendentemente dal fatto che la paziente fosse sedentaria o meno prima dell’evento della malattia. Era quindi fondamentale consigliare di praticare un’attività fisica ad una donna dopo un trattamento per un tumore al seno.
Vennero dunque proposti differenti sport tra cui il nuoto, il badminton, ecc… e all’equipe della Dottoressa Hornus-Dragne di Tolosa, che da anni si occupava di pazienti con tumore al seno, venne l’idea di utilizzare la SCHERMA per permettere a queste pazienti di praticare uno sport che riunisse in sé tutte le caratteristiche fisiche e psicologiche utili a permettere loro un più veloce recupero e reinserimento nella vita quotidiana.
L’idea ebbe successo tant’è che oggi essa è ormai da anni applicata in tutta la Francia, poiché ha dato prova di ottimi risultati sia in termini di recupero post operatorio, sia di miglioramento della qualità della vita delle pazienti, e del senso di “fatigue”.
In Ticino non esisteva ancora nulla che implicava la pratica della scherma come attività proposta alle pazienti oncologiche.
Ecco il perché dell’associazione VALES e del progetto Antiope.
Esso ha come obiettivo di utilizzare la scherma per proporre un percorso ludico e sportivo che permetta di recuperare tutti quei movimenti fisici e tutti gli aspetti psicologici che la malattia ha compromesso, stimolando un’attitudine, sia fisica che psicologica, nel combattere la malattia. Questo seguendo le orme dei nostri colleghi francesi, a cui ampiamente riconosciamo il merito in questo campo.
I benefici sono di vario genere e sono strettamente collegati all’attività:
L’eleganza della scherma rivalorizza la propria immagine, perturbata dalla chirurgia, permette inoltre di scoprire un’attività ludica che include un dispendio di energie.
I movimenti per parare, insegnati dal maestro, tendono ad avere un’ampiezza sempre più grande, in tutte le sue dimensioni, favorendo così la mobilizzazione delle spalle e delle braccia; questo aiuta inoltre a ridurre le aderenze delle cicatrici provocate dalla chirurgia.
La posizione laterale della scherma è vantaggiosa in quanto permette alle pazienti di utilizzare la parte del corpo operata.
Ricordiamo inoltre che l’attività fisica è riconosciuta come l’unico trattamento contro la fatica indotta dal cancro e dalle cure chemioterapiche per la cura dello stesso.
Le controindicazioni sono le seguenti:
Per contro il linfedema non risulta essere un intralcio per la pratica stessa.